La riforma del Csm è legge: cosa cambia?
Dalla separazione delle carriere tra giudici e pm alla contestata presunzione di innocenza. Vediamo i cambiamenti apportati dalla norma.
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Il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) è un organo costituzionale italiano responsabile della gestione e dell’amministrazione della magistratura ordinaria e amministrativa. È composto da membri eletti tra i magistrati di diversi gradi e da membri nominati dal Presidente della Repubblica, dal Parlamento e dal Consiglio di Stato.
Il CSM ha il compito di garantire l’indipendenza, l’imparzialità e l’efficienza del sistema giudiziario italiano. Tra i suoi compiti principali vi è la nomina, la promozione e la disciplina dei magistrati, assicurando che siano selezionati sulla base di merito e competenza professionale.
Inoltre, il CSM supervisiona l’amministrazione della giustizia, proponendo misure volte a migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi giudiziari. È anche responsabile della formazione professionale continua dei magistrati e della tutela dei loro diritti e prerogative.
Il Consiglio Superiore della Magistratura svolge un ruolo chiave nel garantire l’indipendenza della magistratura e la corretta applicazione della legge, promuovendo la giustizia e lo Stato di diritto. La sua composizione plurale e la sua autonomia decisionale sono fondamentali per assicurare l’imparzialità e l’integrità del sistema giudiziario italiano.
Tuttavia, il CSM è stato oggetto di dibattiti e controversie, specialmente riguardo alla sua composizione e al suo funzionamento. Alcuni critici sostengono che potrebbe essere necessaria una maggiore trasparenza e responsabilità nel processo decisionale del CSM, al fine di rafforzare la fiducia nell’istituzione e garantire un migliore funzionamento del sistema giudiziario.
Dalla separazione delle carriere tra giudici e pm alla contestata presunzione di innocenza. Vediamo i cambiamenti apportati dalla norma.