Stipendi: Addio contantiStipendi: Addio contanti

Stipendi: Addio contanti: dal 1° Luglio solo pagamenti tracciati.

Nuove Regole per il Pagamento degli Stipendi: Stop ai Contanti a Partire dal 1° Luglio 2018


Indice

  1. A Chi Si Riferisce la Norma
  2. Il Contenuto della Normativa
  3. Come Effettuare i Pagamenti
  4. A Quali Rapporti di Lavoro Si Applica
  5. Sanzioni per i Trasgressori
  6. Conclusione

A Chi Si Riferisce la Norma

A partire dal 1° luglio 2018, la nuova normativa introduce un’importante novità per il pagamento delle retribuzioni. In particolare, i datori di lavoro e i committenti potranno effettuare il pagamento degli stipendi e degli anticipi di retribuzione esclusivamente attraverso mezzi tracciabili. In questo contesto, è fondamentale comprendere quali sono gli obblighi previsti dalla legge e le modalità di pagamento che devono essere seguite.

Il Contenuto della Normativa

Il divieto di pagamento degli stipendi in contante è stato sancito dalla Legge di Bilancio 2018, grazie a un emendamento presentato dall’On. Titti di Salvo. Questo emendamento riprende le regole già contenute nella Legge n. 1041, approvata precedentemente alla Camera. Oltre a vietare il pagamento in contante, la normativa stabilisce un principio chiaro: la firma apposta dal lavoratore sulla busta paga non costituirà prova dell’avvenuto pagamento della retribuzione.

Come Effettuare i Pagamenti

Dunque, come devono essere effettuati i pagamenti secondo le nuove disposizioni? Ecco le modalità consentite:

  1. Bonifico su Conto Corrente: I datori di lavoro possono effettuare un bonifico direttamente sul conto corrente del lavoratore, utilizzando il codice IBAN fornito dallo stesso.

  2. Strumenti di Pagamento Elettronici: Possono essere utilizzati altri strumenti di pagamento elettronico, come carte prepagate o sistemi di pagamento online.

  3. Pagamento in Banca o Posta: È possibile effettuare il pagamento in contante solo se il datore ha aperto un conto di tesoreria con mandato di pagamento. Tuttavia, questa opzione è limitata e non molto comune.

  4. Assegno Bancario o Circolare: Infine, il pagamento può avvenire tramite assegno bancario o circolare, che potrà essere consegnato direttamente al lavoratore o a un suo delegato, ma solo in caso di impedimento comprovato.

A Quali Rapporti di Lavoro Si Applica

È importante notare che il divieto di pagamento in contante si applica a tutti i rapporti di lavoro subordinato, a prescindere dalle modalità di svolgimento e dalla durata del rapporto. Quindi, sono inclusi:

  • Contratti a tempo pieno e part-time
  • Rapporti di lavoro a tempo indeterminato e determinato
  • Contratti di apprendistato
  • Lavoro flessibile (ad esempio, contratto a chiamata e job sharing)
  • Soci lavoratori di cooperative con contratti subordinati
  • Collaborazioni coordinate e continuative (co.co.co.)

Tuttavia, il divieto non si applica a:

  • Rapporti di lavoro nella Pubblica Amministrazione
  • Lavoro domestico (colf e badanti)
  • Compensi da borse di studio
  • Indennità per tirocini formativi
  • Rapporti autonomi di natura occasionale

Sanzioni per i Trasgressori

Per garantire il rispetto delle nuove regole, la normativa prevede sanzioni pecuniarie per i trasgressori. In particolare, i datori di lavoro o committenti che violano l’obbligo di pagamento tracciato possono incorrere in una sanzione amministrativa compresa tra 1.000 euro e 5.000 euro.

Attenzione!

Le sanzioni possono essere applicate anche in altre circostanze, quali:

  • Quando il pagamento avviene in modalità diverse da quelle previste.
  • Nel caso in cui, anche utilizzando i sistemi di pagamento consentiti, il versamento non venga realmente effettuato. Per esempio, se un bonifico viene revocato o un assegno annullato prima dell’incasso, si configura una violazione della normativa.

Conclusione

In conclusione, la legge che vieta il pagamento degli stipendi in contante rappresenta un passo significativo verso la trasparenza e la tracciabilità dei pagamenti nel mondo del lavoro. I datori di lavoro devono dunque adeguarsi a queste nuove norme per evitare sanzioni e garantire una gestione corretta delle retribuzioni. Pertanto, è fondamentale che ogni lavoratore e datore di lavoro sia informato e preparato ad attuare questi cambiamenti.


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