Pignoramento presso terzi;Pignoramento presso terzi;

Pignoramento presso terzi; Su stipendi e pensioni si ma a patto e condizioni.

Stipendi e pensioni a rischio, ma con limiti.


Indice

  1. Cos’è il pignoramento della pensione
  2. Le circostanze in cui il pignoramento può avvenire
  3. Il minimo vitale impignorabile nel 2018
  4. Agenzia delle Entrate e il pignoramento della pensione
  5. Conclusioni: come difendersi dal pignoramento della pensione

Cos’è il pignoramento della pensione

Il pignoramento della pensione, dello stipendio o del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) rientra nelle procedure esecutive conosciute come P. presso terzi. Questa azione consente a un creditore di recuperare somme dovute da un debitore tramite il pignoramento di redditi o pensioni. Il creditore può essere un privato, una banca, o anche un ente come l’Agenzia delle Entrate o un ente previdenziale.

Il pignoramento è regolamentato dal Decreto-Legge 27 giugno 2015, n. 83, che introduce misure urgenti in materia fallimentare e processuale civile. Tuttavia, ci sono dei limiti ben precisi, soprattutto quando si parla di pensioni, per garantire la dignità economica del pensionato.


Le circostanze in cui il P. può avvenire

Il pignoramento della pensione può avvenire in due momenti distinti:

  1. Prima che la pensione venga erogata: In questo caso, il creditore può agire direttamente presso l’INPS o l’ente previdenziale competente.

  2. Dopo l’accredito sul conto corrente: Una volta depositata la pensione sul conto, il creditore può pignorare solo la parte che eccede certi limiti legali.

In entrambi i casi, la legge è molto chiara: non è possibile pignorare l’intera pensione. Il limite massimo pignorabile è fissato a 1/5 dell’importo mensile netto. Questa protezione è stata introdotta per garantire che il debitore mantenga sempre una parte sufficiente del suo reddito per vivere in modo dignitoso.


Il minimo vitale impignorabile nel 2018

Un aspetto fondamentale nel pignoramento della pensione è rappresentato dal minimo vitale impignorabile. Questo è l’importo minimo che non può essere toccato dal pignoramento, per garantire che il pensionato possa condurre una vita dignitosa.

Nel 2018, il minimo vitale è stato calcolato partendo dall’importo dell’assegno sociale rivalutato annualmente dall’INPS. Per il 2018, l’assegno sociale era fissato a 453,00 euro. Di conseguenza, il minimo impignorabile corrisponde a questo importo aumentato della metà, ovvero 679,50 euro. Questo significa che, per qualsiasi pensione, solo la parte che eccede questa soglia può essere pignorata, sempre entro il limite di 1/5.

Esempio di calcolo del P.

Facciamo un esempio pratico: se un pensionato riceve una pensione netta di 1.460,14 euro, il calcolo sarà il seguente:

  • Base impignorabile: 679,50 euro;
  • Base pignorabile: 1.460,14 – 679,50 = 780,64 euro;
  • Quota massima pignorabile: 1/5 di 780,64 euro, ovvero 156,13 euro.

Agenzia delle Entrate e il P. della pensione

Anche l’Agenzia delle Entrate può procedere con il pignoramento della pensione, in caso di debiti erariali non pagati, ad esempio dopo la notifica di cartelle esattoriali. Tuttavia, anche in questo caso, ci sono limiti precisi da rispettare:

  • 1/10 per pensioni fino a 2.500,00 euro;
  • 1/7 per pensioni tra 2.500,00 e 5.000,00 euro;
  • 1/5 per pensioni superiori a 5.000,00 euro.

Oltre a questi limiti, la legge garantisce sempre il rispetto del minimo vitale impignorabile. Di conseguenza, l’Agenzia delle Entrate, come qualsiasi altro creditore, è obbligata a lasciare al pensionato una somma pari almeno al triplo dell’importo dell’assegno sociale, che nel 2018 ammontava a 1.359,00 euro.

Questo significa che se il pignoramento avviene dopo che la pensione è stata accreditata sul conto corrente, l’importo minimo che deve rimanere disponibile per il pensionato non può essere inferiore a 1.359,00 euro.


Conclusioni: come difendersi dal pignoramento della pensione

In conclusione, è importante capire che il pignoramento della pensione è possibile, ma entro limiti stabiliti dalla legge. Nessun creditore può pignorare l’intero importo della pensione, e il minimo vitale impignorabile garantisce che una parte sufficiente del reddito rimanga al pensionato. Se ti trovi in una situazione di pignoramento, è essenziale assicurarti che i limiti di legge siano stati rispettati.

Consigli pratici per evitare problemi

Per evitare complicazioni future, è consigliabile mantenere sul proprio conto corrente somme inferiori al triplo dell’assegno sociale. In questo modo, si riduce il rischio che l’intero importo venga bloccato in caso di pignoramento.

Infine, affidarsi a un professionista esperto in materia legale può aiutarti a difendere i tuoi diritti e a gestire al meglio eventuali situazioni di sovraindebitamento o pignoramento della pensione.


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