ora basta: alla demoproclamazia di stampo europeo
Tutti i Decreti Legge Emanati Durante la Pandemia da COVID-19: Una Visione Critica
Indice
- Introduzione
- L’Intervento del Presidente dell’Associazione Commercialisti
- Il Decreto di Agosto e le Aspettative Economiche
- Le Conseguenze sulle Relazioni tra Cittadini e Operatori Economici
- Le Difficoltà dei Commercialisti e il Loro Sciopero
- Conclusioni: Verso Nuove Soluzioni
Introduzione
I decreti legge emanati fino ad oggi a causa della maledetta pandemia da COVID-19 sembrano essersi trasformati in una mera previsione normativa. Questo approccio, che spesso si avvale della magica formula del “salvo Intese Tecniche”, si sta rivelando inefficace, soprattutto dal punto di vista economico.
L’Intervento del Presidente dell’Associazione Commercialisti
In questo contesto, l’intervento televisivo del Presidente dell’Associazione Commercialisti, dott. Marco Cuchel (non Mario, come erroneamente presentato dalla giornalista), offre una chiara spiegazione dello stato attuale. Durante l’analisi del decreto di agosto, simile a quelli precedenti di giugno e luglio, si è evidenziato come queste misure generino immediatamente aspettative e dubbi tra gli operatori economici e i professionisti.
Il Decreto di Agosto e le Aspettative Economiche
Ricordiamo che, ad oggi, il precedente decreto “Cura Italia” attende ancora oltre due terzi delle norme attuative e dei regolamenti. Questa situazione sta creando confusione e incertezze che, inevitabilmente, si riflettono sull’operato delle aziende e dei professionisti.
Le Conseguenze sulle Relazioni tra Cittadini e Operatori Economici
Sembra che si sia raggiunto un limite di sopportabilità: i rapporti tra cittadini e operatori economici sono fortemente compromessi da incomprensioni e situazioni che obbligano i professionisti a non poter essere né sinceri né precisi. Queste difficoltà gravano, quindi, sulla società civile e sui suoi membri.
Non si tratta di un normale pressappochismo, ma della reale necessità di operare scelte difficili e spesso sbagliate. Ogni circostanza o fatto aziendale deve essere registrato in contabilità, e l’incertezza normativa impedisce di prendere decisioni illuminate.
Le Difficoltà dei Commercialisti e il Loro Sciopero
L’attuale situazione pone l’intera categoria dei commercialisti in una posizione di grande difficoltà. Le imprese sono ormai escluse da qualsiasi mercato non nazionale, con ripercussioni evidenti sulla loro sostenibilità economica.
I commercialisti, stremati dalle avverse circostanze lavorative generate dall’incoerenza dei governi e dagli aggravi di lavoro, hanno proclamato un inusuale “sciopero”. A memoria d’uomo, non si ricorda alcun sciopero di professionisti, men che meno dei commercialisti.
Riteniamo che lo sciopero rappresenti una legittima conquista sociale per i lavoratori, ma non può essere considerato lo strumento di protesta per i professionisti iscritti a un albo professionale. In particolare, i commercialisti rivestono un ruolo cruciale nel garantire servizi e fede pubblica.
Conclusioni: Verso Nuove Soluzioni
Speriamo sinceramente che si possano trovare soluzioni diverse in difesa della categoria prima del 15 settembre, data che segna l’inizio del proclamato sciopero. È fondamentale evitare di esporsi al fuoco incrociato di clienti e dello Stato a causa della sospensione di un servizio pubblico.
Ci permettiamo, quindi, di proporre al Presidente Cuchel di rivedere i proclami governativi, completi della magica formula del “salvo Intese Tecniche”, in un’ottica critica e propositiva. È essenziale evitare di creare allarmismi inutili tra i cittadini e gli operatori economici.
Siamo economisti e meritiamo rispetto; senza di esso, non c’è un vero feeling tra gli apparati della democrazia. Solo attraverso un dialogo costruttivo e un impegno condiviso potremo affrontare le sfide future e restituire dignità alla nostra professione.
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