Irap: Imposta Regionale sulle Attività ProduttiveIrap: Imposta Regionale sulle Attività Produttive

Irap: Imposta Regionale sulle Attività Produttive

IRAP: Imposta Regionale sulle Attività Produttive

L’IRAP, acronimo di Imposta Regionale sulle Attività Produttive, introdotta dal  D.Lgs. n. 446/1997 rappresenta un tema cruciale per gli imprenditori e i professionisti operanti in Italia. Dopo numerose riforme e l’adozione di un testo unico, l’applicazione dell’IRAP si dimostra ancora complessa, rendendo difficile la previsione del guadagno netto da ogni singolo affare. In questo articolo, approfondiremo le caratteristiche principali dell’IRAP, le modalità di calcolo e gli aspetti che la rendono una delle imposte più controverse del panorama fiscale italiano.


Indice

Presupposti impositivi dell’IRAP

L’IRAP è un’imposta locale, introdotta con il D.Lgs. n. 446/1997, che colpisce le attività produttive esercitate in ogni regione. In particolare, essa è applicata a chi svolge attività di impresa, compresi i professionisti. La sua indole reale, locale e indeducibile ai fini dell’IRES e dell’IRPEF ne evidenzia le peculiarità. Il presupposto impositivo dell’IRAP è definito all’art. 2, co. 1 del D.lgs. n. 446/1997, il quale sancisce che

Svolgimento abituale di un’attività autonomamente organizzata

Uno dei presupposti impositivi fondamentali dell’IRAP è lo svolgimento abituale di un’attività autonomamente organizzata. Questo concetto implica che:

  • Attività Occasionale: Le attività esercitate in modo occasionale non rientrano nel perimetro di applicazione dell’IRAP.
  • Lavoro Occasionale o Temporaneo: Anche i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa non sono soggetti all’imposta.

In questo contesto, l’abitualità non richiede necessariamente l’esclusività dell’attività economica, pertanto un soggetto può operare simultaneamente in diverse attività.

Autonoma organizzazione

Un altro requisito per l’assoggettamento all’IRAP è l’esistenza di un’attività autonomamente organizzata. Ciò significa che:

  • Responsabilità: Il contribuente deve essere il responsabile dell’organizzazione.
  • Beni Strumentali: Sono richiesti beni strumentali oltre il minimo indispensabile per l’esercizio dell’attività.
  • Collaborazione: L’attività deve avvalersi di collaborazioni non occasionali per favorire e accrescere la capacità di guadagno.

Regionalizzazione dell’IRAP

Dal 1 gennaio 2010, si è avviata la Regionalizzazione dell’IRAP. Le Regioni hanno la facoltà di regolare autonomamente vari aspetti dell’imposta. La base imponibile si calcola come la differenza tra ricavi e costi della gestione caratteristica dell’impresa.

Attività esercitata in più regioni

In caso di esercizio dell’attività in più regioni, l’IRAP si applica in proporzione all’ammontare delle retribuzioni spettanti al personale addetto in ciascuna sede regionale. Secondo l’art. 4, co. 2 del D.lgs. n. 446/1997, il valore della produzione netta è tassato nella regione di residenza se l’attività non utilizza personale per almeno tre mesi.

Aliquote IRAP

L’aliquota ordinaria dell’IRAP è pari al 3,9%. Tuttavia, le Regioni possono modificare quest’aliquota in relazione a specifici settori di attività.

Liquidazione, accertamento e riscossione

Le modalità di liquidazione, accertamento e riscossione dell’IRAP sono regolamentate a livello regionale. Le Regioni possono stipulare convenzioni con il Ministero delle Finanze per gestire queste attività.

Chi sono i soggetti passivi IRAP?

Sono soggetti passivi dell’IRAP tutti i contribuenti che esercitano abitualmente un’attività autonomamente organizzata, sia a livello commerciale che professionale. In particolare, l’art. 3, co. 1 del D.Lgs. n. 446/1997 specifica che:

  • Società ed Enti: Inclusi le società di capitali e gli enti commerciali.
  • Persone Fisiche: Anche coloro che esercitano arti e professioni.

Le imprese del settore agricolo

Dal 2016, i produttori agricoli che operano secondo i limiti stabiliti dall’art. 32 TUIR non sono più soggetti all’IRAP. Tuttavia, superando tali limiti, possono essere tassati.

Soggetti residenti all’estero

Le società e gli enti residenti all’estero sono soggetti all’IRAP se esercitano attività commerciali o professionali in Italia per almeno tre mesi.

IRAP e professionisti

I professionisti non sono tenuti a versare l’IRAP se non gestiscono un’organizzazione autonoma. Tuttavia, se l’attività ha una struttura organizzativa stabile, l’imposta diventa obbligatoria.

Quali sono i soggetti esclusi?

Alcuni soggetti sono esenti dall’IRAP, tra cui:

  • Organismi di investimento collettivo.
  • Gruppi economici di interesse europeo (GEIE).
  • Fondi pensione e altri soggetti non commerciali.

Regime Forfettario e regime dei minimi

Il Regime Forfettario e il regime dei minimi prevedono l’esenzione dalla presentazione della dichiarazione e dal versamento dell’IRAP.

Agenti di commercio, promotori finanziari e agenti assicurativi

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che gli agenti di commercio non possono essere equiparati ai lavoratori autonomi ai fini IRAP, rendendo il presupposto impositivo a carico delle imprese.

Quando si paga l’IRAP?

Il Modello IRAP deve essere presentato entro il 30 settembre dell’anno successivo a quello di riferimento. È importante prestare attenzione alle scadenze fiscali per evitare sanzioni.

Conclusione

In conclusione, l’IRAP rappresenta un’imposta complessa, ma fondamentale per il funzionamento del sistema fiscale italiano. Conoscere i presupposti, le modalità di applicazione e le esenzioni può aiutare imprenditori e professionisti a navigare in questo panorama fiscale spesso difficile da interpretare.

L’articolo rappresenta l’esposizione di fatto della norma, aggiornata agli ultimi giorni, non riguarda attività di consulenza che resta appannaggio di incarico specifico della utenza.

Per ogni quesito specifico, ulteriori info generiche od approfondimento potete utilizzare il form sotto.


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