i magnifici sette del CCIIi magnifici sette del CCII

i magnifici sette del CCII

I Magnifici Sette del CCII


Indice

  1. Introduzione
  2. Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII)
  3. Gli Indicatori di Crisi
  4. Le Situazioni di Crisi secondo il CNDCEC
  5. Gli Indici di Allerta del CNDCEC
  6. Gerarchia e Progressione degli Indici
  7. Conclusione

Introduzione

Molti imprenditori e manager temono l’aumento della pressione fiscale, ma c’è un altro pericolo spesso sottovalutato: la gestione degli indici di bilancio. Con l’introduzione del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII), non è più il fallimento l’ostacolo principale. Piuttosto, ora bisogna concentrarsi sugli indici di bilancio che possono influenzare il rapporto con le banche, i fornitori e persino i clienti. Alcuni fornitori potrebbero addirittura utilizzare questi indici per approfittare della fragilità finanziaria di un’azienda e infliggerle la “spallata finale”.

Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII)

Il nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza introduce una serie di indicatori che possono rivelare l’insolvenza di un’impresa. Tra i più rilevanti, ci sono sette indici di bilancio che ogni azienda deve tenere d’occhio. Questo è importante non solo per prevenire problemi con il fisco, ma anche per garantire che le banche non decidano di revocare linee di credito basate su un rating negativo.

Il CNDCEC ha predisposto un documento, in accordo con l’articolo 13 del D.Lgs. 14/2019, che stabilisce gli indici di allerta per rilevare lo stato di crisi. Questi indici sono fondamentali per tutte le aziende, poiché forniscono una chiara indicazione dello stato di salute finanziaria.

Gli Indicatori di Crisi

Secondo il CCII, gli indicatori di crisi sono segnali di squilibri reddituali, patrimoniali o finanziari. Questi segnali permettono di valutare la sostenibilità dei debiti per i successivi sei mesi e la continuità aziendale per l’esercizio in corso. Gli indici sono quindi cruciali per determinare se un’azienda può continuare a operare regolarmente o se è a rischio di insolvenza.

Questi indicatori misurano:

  • La sostenibilità degli oneri dell’indebitamento;
  • L’adeguatezza dei mezzi propri rispetto a quelli di terzi;
  • Eventuali ritardi nei pagamenti reiterati e significativi.

È fondamentale che gli imprenditori prendano sul serio questi indicatori, perché costituiscono il primo segnale di un problema più profondo.

Le Situazioni di Crisi secondo il CNDCEC

Il CNDCEC distingue tra due principali tipi di crisi:

  1. Crisi interna: Si tratta di situazioni che possono ancora essere gestite all’interno dell’azienda, senza dover ricorrere a organismi esterni.

  2. Crisi rilevante: Questa richiede una segnalazione obbligatoria all’OCRI (Organismo di Composizione della Crisi d’Impresa). Le crisi rilevanti si manifestano quando l’azienda non è in grado di sostenere i debiti nei sei mesi successivi, quando è a rischio la continuità aziendale o quando vi sono ritardi reiterati nei pagamenti.

È qui che entra in gioco la responsabilità del commercialista, il quale ha l’obbligo di segnalare all’OCRI le situazioni di crisi che emergono dai dati contabili.

Gli Indici di Allerta del CNDCEC

Il CNDCEC ha elaborato una serie di indici di allerta che permettono di rilevare lo stato di crisi di un’impresa. Questi indici seguono una sequenza gerarchica e progressiva:

  1. Patrimonio netto negativo: Il primo campanello d’allarme è la rilevazione di un patrimonio netto negativo.
  2. DSCR (Debt Service Coverage Ratio): Se il DSCR, che misura la capacità dell’azienda di ripagare i debiti, è inferiore a 1, si passa al controllo di ulteriori indici.
  3. In assenza del DSCR, si analizzano i seguenti cinque indici:
    • Sostenibilità degli oneri finanziari: Rapporto tra oneri finanziari e fatturato.
    • Adeguatezza patrimoniale: Rapporto tra patrimonio netto e debiti totali.
    • Ritorno liquido dell’attivo: Rapporto tra cash flow e attivo.
    • Liquidità immediata: Rapporto tra attività a breve termine e passivo a breve termine.
    • Indebitamento previdenziale e tributario: Rapporto tra indebitamento previdenziale e tributario e attivo.

Gerarchia e Progressione degli Indici

Gli indici vanno analizzati seguendo una precisa sequenza gerarchica:

  1. Patrimonio netto negativo: Se il patrimonio netto è negativo, è già possibile ipotizzare uno stato di crisi.
  2. DSCR: Se il DSCR è inferiore a 1, si deve considerare il superamento dei cinque indici.
  3. Cinque indici congiunti: Se i cinque indici superano i valori soglia, è possibile dichiarare lo stato di crisi.

L’analisi non si ferma qui. Una volta rilevata una crisi, l’azienda deve considerare:

  • L’origine della crisi;
  • Lo stato attuale della crisi;
  • Le soluzioni da adottare;
  • I correttivi necessari.

Conclusione

In conclusione, gli imprenditori non possono più permettersi di ignorare gli indici di bilancio. Anche se l’analisi di questi dati non rileva immediatamente una crisi, è sempre bene anticipare i problemi. Il documento del CNDCEC è uno strumento fondamentale, anche se attualmente è in attesa di approvazione definitiva da parte del MISE.

Anticipa il Lavoro Monitorare costantemente gli indici di crisi è essenziale per prevenire situazioni difficili. Utilizzando strumenti semplici e intuitivi, come quelli forniti dalla Camera di Commercio in formato Excel, si possono eseguire analisi accurate e prendere le misure correttive necessarie.


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