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Hashtag #ItalExit: Verso una Nuova Visione per l’Italia


Indice

  1. Introduzione alla Situazione Politica
  2. Il Ruolo della Storia nella Comprensione dell’UE
  3. Le Critiche al Governo Draghi e la Politica Europea
  4. La Questione del Recesso dall’UE
  5. Il Futuro Politico e Economico dell’Italia
  6. Conclusione: L’Invito agli Economisti

Introduzione alla Situazione Politica

Tra non molto, il nostro Paese tornerà alle urne. I partiti iniziano a lanciare i propri programmi, purtroppo, spesso criticando le deficienze degli altri. Questa situazione, evidentemente, gioca a svantaggio di chi propone questa forma di politica, ormai considerata obsoleta. È essenziale chiedersi: che cosa ha veramente bisogno l’Italia?

Nessuno sembra voler approfondire lo stato attuale del nostro Paese. Le politiche europee, infatti, ci hanno privato di ogni stimolo. Tuttavia, se a qualcuno interessa riflettere su questo tema, consiglio caldamente un tradizionale libro di storia: Storia. Vol. 3. Capitolo 24, L’Unione Europea: Dal 1900 ad oggi di Andrea Giardina, Giovanni Sabbatucci e Vittorio Vidotto. Questo testo fornisce una lettura trasparente che evidenzia i cambiamenti dell’Unione Europea, i suoi alti e bassi, e le tensioni tra unione economica e sovranità nazionale.

Il Ruolo della Storia nella Comprensione dell’UE

Dalla lettura di questo libro, si comprende chiaramente come tutti gli Stati membri siano costretti a subire le discriminazioni imposte dalle regole europee, sempre distanti dalle realtà locali che pretendono di regolare. Draghi, per esempio, ha optato per indebitare l’Italia senza curarsi di dove finissero i soldi europei, richiedendo interessi elevati, sia in termini economici che di riforme. In questo contesto, è utile riflettere su come la politica europeista si sia rivelata capace di distogliere l’attenzione dalla reale situazione economica italiana.

Le Critiche al Governo Draghi e la Politica Europea

Nel 2015, un articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore ha dimostrato come le previsioni sui trattati europei fossero più che forvianti, se non addirittura mendaci, soprattutto alla luce della recente #Brexit. È importante sottolineare che dal Trattato di Maastricht esiste la CLAUSOLA DI RECESSO, che l’articolo 50 del trattato sull’Unione Europea prevede come un meccanismo di recesso volontario e unilaterale di un paese dall’Unione Europea (UE).

Nel 2017, l’Italia è stata costretta a rivedere la sua posizione, accettando la possibilità che uno Stato potesse uscire dall’UE. Tuttavia, il monito per l’Italia è chiaro: si prospetta un enorme esborso di denaro. Contrariamente a quanto si afferma, i soldi che spendiamo per interessi passivi all’Europa, uniti ai costi in termini di recessione e qualità della vita, superano di gran lunga qualsiasi somma potremmo eventualmente dover pagare una volta usciti dall’UE.

La Questione del Recesso dall’UE

Il periodo di due anni per contrattare l’uscita sembra, in effetti, favorire qualsiasi eventualità, rendendo più plausibile il rilascio di nazioni che sono, comunque, restie all’integrazione in questa Europa, frutto della fusione dei paesi dell’Est post-comunisti. È interessante notare come importanti componenti della Commissione ammettano che alcuni regimi nazionali, come quello italiano, non possano consentire una naturale adesione all’Europa senza distinzioni e ripensamenti interni.

Il Futuro Politico e Economico dell’Italia

Questa tornata elettorale potrebbe vedere tra i vincitori chi, anziché decantare le deficienze dei colleghi politici, esponga un programma di rilancio economico. È fondamentale che venga proposta una consultazione referendaria democratica, invocata da più parti d’Italia sotto l’hashtag #ItalExit. Se non si vuol provvedere in Parlamento, e sappiamo tutti bene il perché, il flop dei Grillini e gli ostruzionismi nei confronti del primo partner di governo ci danno indicazioni chiare su chi e come votare nella prossima tornata elettorale.

Conclusione: L’Invito agli Economisti

Infine, rinnovo l’invito a qualsiasi economista italiano, e non, affinché, tramite il form sottostante, possa spiegare con calma cosa costi all’Italia l’uscita da questa Unione Europea. È tempo di unire le forze per costruire un futuro migliore per il nostro Paese.

Il flop dei Grillini. L’ostruzionismi al primo partner di governo e la rocambolesca alleanza successiva, rendono bene l’idea su chi e come votare non votare alla prossima tornata elettorale.

Infine rinnovo l’invito a qualsiasi Economista Italiano e non. Il quale con calma tramite la form che segue mi possa spiegare cosa costa all’Italia l’Uscita da questa Unione Europea.


Contatti liberi:


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