Decreto Cura Italia 2020: cessione crediti deteriorati – credito d’imposta
Decreto Cura Italia 2020: cessione crediti deteriorati – credito d’imposta
Indice
- Decreto Cura Italia 2020: cessione crediti deteriorati – Introduzione
- Le novità del Decreto Cura Italia
- Crediti deteriorati e trasformazione in credito d’imposta
- Come funziona la trasformazione delle DTA
- Beneficiari e ambito di applicazione
- Conclusioni: opportunità per le imprese
Decreto Cura Italia 2020: cessione crediti deteriorati – Introduzione
Il Decreto Cura Italia del 2020 ha introdotto misure di grande rilevanza per sostenere la liquidità delle imprese italiane, in particolare in relazione ai crediti deteriorati. Con l’art. 55 del Decreto-Legge n. 18 del 17 marzo 2020, è stata prevista la possibilità di trasformare questi crediti e le perdite fiscali in credito d’imposta. Si tratta di un’opportunità molto interessante per le aziende che si trovano a gestire crediti non più esigibili, permettendo loro di ridurre l’impatto finanziario di tali perdite.
Ma cosa significa tutto questo in termini pratici per le imprese? Vediamolo nel dettaglio.
Le novità del Decreto Cura Italia
Il Decreto Cura Italia, in particolare con l’articolo 55, ha modificato il precedente art. 44-bis del Decreto Crescita (Decreto-Legge 30 aprile 2019, n. 34, convertito con modificazioni dalla legge 28 giugno 2019, n. 58). Questo articolo, originariamente pensato per incentivare la crescita delle imprese nel sud Italia, è stato riscritto per offrire un sostegno finanziario più ampio a tutte le imprese, indipendentemente dalla loro collocazione geografica o dal settore in cui operano.
La vera novità risiede nel fatto che, a differenza della versione precedente, la nuova formulazione dell’art. 44-bis si applica a tutte le imprese costituite in forma societaria, senza distinzioni di codice Ateco e senza dover ricorrere a operazioni di cessione, fusione o incorporazione.
Crediti deteriorati e trasformazione in credito d’imposta
I crediti deteriorati, noti anche come NPL (Non-Performing Loans), sono quei crediti la cui riscossione risulta incerta, sia in termini di rimborso totale che parziale. Questo tipo di credito può diventare un vero problema per le imprese, poiché porta a perdite che influenzano negativamente i bilanci.
Grazie al Decreto Cura Italia, le imprese possono ora trasformare in credito d’imposta le perdite fiscali non ancora portate in diminuzione dell’imponibile al momento della cessione dei crediti stessi. Inoltre, è possibile trasformare in credito d’imposta le DTA (Deferred Tax Assets) relative alle eccedenze ACE (Aiuti alla Crescita Economica), non ancora dedotte o fruite al momento della cessione dei crediti deteriorati.
L’esempio che segue dimostra tre tipologie di formazione del credito d’imposta e della eventuale eccedenza da portare a perdita su crediti.
esempio di calcolo | esempio 1 | esempio 2 | esempio 3 |
Perdite pregresse (A) | 95.000,00 | 350.000,00 | 0,00 |
Eccedenze di ACE (B) | 5.000,00 | 0,00 | 250.000,00 |
Totale componenti rilevanti (C = A + B) | 100.000,00 | 350.000,00 | 250.000,00 |
Valore nominale dei crediti deteriorati ceduti (D) | 0,00 | 800.000,00 | 7.500.000,00 |
Prezzo di cessione * (E) | 0,00 | 8.000,00 | 75.000,00 |
Importo massimo rilevante (F = D x 20%) | 0,00 | 160.000,00 | 1.500.000,00 |
Importo da considerare (G = minore tra C ed F) | 0,00 | 160.000,00 | 250.000,00 |
Aliquota Ires (H) 24% | 24% | 24% | 24% |
Imposte anticipate convertibili in credito d’imposta (I = G x H) | 0,00 | 38.400,00 | 60.000,00 |
Perdita su crediti (J = D – E)* | 792.000,00 | 7.425.000,00 |
Come funziona la trasformazione delle DTA
La trasformazione delle DTA avviene alla data della cessione dei crediti deteriorati. In sostanza, l’impresa può ottenere un credito d’imposta per l’intero ammontare delle DTA o per il valore nominale dei crediti ceduti, considerando il minore dei due.
Per usufruire di questo beneficio, le società devono esprimere un’opzione specifica, come previsto dall’articolo 11, comma 1 del Dl n. 59/2016. Questo adempimento deve essere effettuato entro la chiusura dell’esercizio in corso alla data della cessione dei crediti. Una volta presentata l’opzione, il credito d’imposta diventa effettivo dall’esercizio successivo.
Beneficiari e ambito di applicazione
Chi può beneficiare di queste disposizioni? Il Decreto Cura Italia, con l’articolo 55, prevede che possano accedere a questi benefici le seguenti categorie:
- Società residenti in Italia
- Imprese individuali in regime di contabilità ordinaria
- Stabili organizzazioni in Italia di soggetti non residenti, limitatamente alla trasformazione delle DTA.
L’ambito di applicazione è molto ampio, e riguarda le cessioni di crediti deteriorati o in sofferenza avvenute tra il 17 marzo 2020 (data di entrata in vigore del decreto) ed entro il 31 dicembre 2020. È importante sottolineare che l’agevolazione non si applica alle cessioni infragruppo, ovvero tra società controllate, controllanti o collegate. Deve sempre essere coinvolto un soggetto terzo che acquisisca il credito in sofferenza.
Conclusioni: opportunità per le imprese
Le novità introdotte dal Decreto Cura Italia offrono alle imprese italiane una via d’uscita dall’impasse dei crediti deteriorati, permettendo di trasformare queste perdite in credito d’imposta, migliorando così i bilanci e facilitando l’accesso a nuove fonti di finanziamento.
Il credito d’imposta può essere utilizzato immediatamente e verrà monitorato nella dichiarazione dei redditi del 2021, riferita all’esercizio 2020. Non dimentichiamo che si attende ancora una risoluzione dell’Agenzia delle Entrate per l’assegnazione del codice tributo necessario per la compensazione.
Questa misura rappresenta una straordinaria opportunità per le imprese, che possono finalmente riallineare i propri bilanci e migliorare la propria posizione finanziaria. Se sei un imprenditore e desideri valutare come queste disposizioni possano incidere sul tuo bilancio, non esitare a compilare il form sotto per ottenere una consulenza gratuita e approfondita.
Possiamo quindi provvedere attraverso apposita convenzione con la Incista SPA Società abilitata alla gestione dei crediti con licenza di P.S. di cui all’art 137 TULPS, alla cessione dei crediti deteriorati che darà pari credito d’imposta e riduzione dell’utile di bilancio.
Non esitate a compilare il form sotto per valutare l’esposizione del vostro bilancio così da concretare il quadro tra vantaggi e costi relativi all’attività.
La procedura semplice ed intuitiva si compone dello scambio di tre lettere commerciali a data certa, ove richiesto si completa con la definizione dell’opzione prevista dall’articolo 11, Dl n. 59/2016, da esprimere in dichiarazione 2021 riferita ai redditi 2020.
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