Cos’è l’ESG Rating e perchè migliorarlo
Il rating ESG anche noto come rating di sostenibilità, è un giudizio sintetico che certifica la solidità aziendale, sulle performance ambientali, sociali e di governance, di una impresa emittente un titolo o un fondo.
Il rating ESG nonostante stia interessando anche le imprese non quotate, non sostituisce il Rating tradizionale ma è complementare e il suo scopo.
Cioè quello di aumentare le informazioni disponibili sull’impresa d’interesse, e quindi migliorare le valutazioni e casomai orientare le scelte degli investitori.
Esistono vari sistemi di rating ESG istituiti da diverse agenzie, alcuni dei quali sono basati sulla performance mentre alcuni sul rischio.
Il primo fa riferimento al contributo concreto verso le cause dei cambiamenti climatici;
il secondo guarda al welfare del capitale umano;
il terzo agli elementi della governance aziendale.
I 3 fattori che caratterizzano l’ESG sono: l’Environmental, il Social e la Governance.
L’elaborazione del rating ESG è specifica attività delle agenzie specializzate in materia nella raccolta e nell’analisi di dati relativi alla sostenibilità dell’attività delle imprese. Le informazioni ambientali, sociali e di governance delle società quotate sono valutate dal mercato globale dei capitali con sistemi di rating specifici.
Un rating ESG elevato, riflette il riconoscimento da parte del mercato degli sforzi e delle prestazioni di responsabilità sociale dell’azienda.
Ciò aiuta a migliorare l’immagine del marchio.
Molte istituzioni finanziarie europee ed americane hanno preso in considerazione il rating ESG.
l’Italia stenta ma per operare all’estero già da qualche mese necessita un discreto rating ESG, nel processo di screening degli investimenti anche verso la scelta dei propri fornitori.
Appare estremamente curioso che gli americani siano sensibili al rating ESG per i fornitori, ma non anche per i clienti.
Quali sono allora i parametri utilizzati per elaborare il rating ESG.
Per quanto riguarda il primo punto (ambiente) sono la riduzione delle emissioni di CO2, l’efficienza energetica o l’efficienza nell’utilizzo delle risorse naturali.
In riferimento al secondo, quello sociale e del welfare sono la qualità dell’ambiente di lavoro, le relazioni sindacali, il controllo della catena di fornitura e il rispetto dei diritti umani.
Rispetto al terzo la governance, sono tenuti in considerazione:
la presenza di consiglieri indipendenti;
le politiche di diversità nella composizione dei consigli di amministrazione;
la remunerazione del top management collegata a obiettivi raggiunti e di sostenibilità.
Rispetto a questo scenario, si considera sostenibile una impresa che:
comunica all’esterno gli impatti di sostenibilità scaturenti dalle decisioni per ogni fattore ES;
misura le decisioni di business, analizza tutti gli impatti che determinano;
crea valore condiviso con gli stakeholder in modo stabile nel tempo.
Sistemi di misurazione del rating ESG
Esistono vari sistemi di rating ESG istituiti da diverse agenzie, alcuni dei quali sono basati sulla performance mentre alcuni sul rischio.
Le agenzie di rating ESG valutano le società in base alle loro politiche, sistemi e misure ESG.
Raccolgono dati da più fonti tra cui pubblicazioni aziendali, banche dati governative, media, ONG o altri stakeholder.
Anche il questionario può essere utilizzato dalle agenzie per raccogliere ulteriori informazioni sulla impresa osservata.
Durante il processo di rating, le agenzie utilizzano un meccanismo specifico per adeguare il punteggio dell’azienda in base al settore di appartenenza.
Allo stesso tempo, anche la performance relativa dell’azienda rispetto ai suoi pari, verrà utilizzata come parametro di riferimento per ottenere una valutazione universale comparabile tra i settori.
Quando l’impresa decide di aderire al sistema di rating ESG, deve stabilire una solida struttura di governance ESG.
Garantire che ci siano politiche e sistemi di gestione ESG sufficienti ed efficaci, controlli interni.
Misure di implementazione al fine di ottenere una buona performance ESG e formare un ciclo per migliorare e ottimizzare continuamente le prestazioni ambientali e sostenibili.
D’altra parte, prima di inviare i dati ESG alle agenzie di rating, le società dovrebbero anche rivedere i dati per assicurarsi che rispondano in modo chiaro, accurato ed efficace ai criteri di rating.
Esistono anche diversi sistemi di punteggio ESG stabiliti da diverse agenzie. da cui alcuni sistemi dipendono dalle prestazioni mentre altri sistemi basato sul rischio.
Il piano di azione europeo sulla finanza sostenibile
Dopo la sottoscrizione dell’Accordo di Parigi sul clima e dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.
L’Unione Europea ha messo al centro delle sue priorità il tema della sostenibilità, con l’obiettivo di realizzare la transizione verso modelli di crescita attenti alle tematiche ambientali.
In questo quadro, la finanza rappresenta un canale fondamentale per indirizzare il sistema produttivo verso un modello sostenibile. A marzo 2018, la Commissione ha quindi lanciato il Piano d’Azione sulla finanza sostenibile, con l’obiettivo di incrementare gli investimenti in progetti sostenibili e di promuovere l’integrazione dei criteri ambientali, sociali e di governance (ESG) nella gestione dei rischi e nell’orizzonte temporale degli operatori finanziari.
All’interno dell’Action Plan sono previste dieci azioni per far intraprendere all’economia europea la strada verso la sostenibilità. Da ciò quindi la necessaria attenzione anche da parte delle piccole e medie realtà d’impresa.
- Introduzione di una tassonomia UE per la finanza sostenibile. Si intende un sistema condiviso di classificazione e definizione dei prodotti e servizi considerati sostenibili.
- Creazione di standard e certificazioni di qualità UE per i green bonds (obbligazioni verdi).
- Aumento degli investimenti in infrastrutture sostenibili.
- Modifica delle direttive MIFID II e IDD, nonché delle linee guida ESMA (sulla valutazione e adeguatezza dei prodotti finanziari) nel segno della sostenibilità.
- Miglioramento della trasparenza nella costruzione di benchmark (prodotti leader di riferimento per ogni categoria) di sostenibilità.
- Incentivo all’adozione dei criteri ESG da parte delle società di raccolta di capitale e di ricerca di mercato.
- Proposta di legge che includa i criteri di sostenibilità nella definizione di “dovere fiduciario”, al fine di vincolare gli investitori ad agire nel massimo interesse dei beneficiari.
- Possibilità di introdurre delle riduzioni dei requisiti patrimoniali minimi sugli investimenti sostenibili.
- Migliorare qualità e trasparenza della rendicontazione extra-finanziaria delle imprese, tenendo conto delle raccomandazioni della Task Force on climate-related Financial Disclosure del Financial Stability Board.
- Integrare i criteri ESG e l’approccio di lungo periodo nelle decisioni dei CdA aziendali.
Alcune delle azioni dell’action plan sono già state avviate dall’Unione Europea, da ciò l’articolo che ha cercato di porre l’attenzione su “Cos’è l’ESG Rating e perchè migliorarlo”.