Bonus Bonus fiscali: da grande occasione a bufala è un'attimoBonus fiscali: da grande occasione a bufala è un'attimo

Bonus fiscali: da grande occasione a bufala è un’attimo.

Bonus fiscali: da grande occasione a bufala è un’attimo


Indice

  1. Introduzione: I Bonus Fiscali
  2. La Cessione dei Crediti d’Imposta
  3. I Rischi Legati ai Bonus Fiscali
  4. Il Ruolo dei Comuni nella Vigilanza sui Bonus Fiscali
  5. Responsabilità dei Professionisti Abilitati
  6. Conclusione: La Necessità di Vigilanza

Introduzione: I Bonus Fiscali

I bonus fiscali rappresentano una grande opportunità per i cittadini italiani, ma la situazione attuale sta trasformando queste agevolazioni in potenziali truffe. Infatti, è sufficiente un attimo per passare da una grande occasione a una grande bufala. Molti istituti di credito si sono offerti come cessionari dei crediti d’imposta per interventi edilizi, ma attualmente stanno rallentando le procedure di cessione.

La Cessione dei Crediti d’Imposta

Oggi, molte imprese stanno offrendo la cessione dei crediti, scontati direttamente nelle fatture o ceduti. Tuttavia, il problema è che diversi istituti non erogano somme, giustificando il tutto con la scusa che “mancano i fondi”. Anche Repubblica ha evidenziato la posizione dell’Agenzia delle Entrate riguardo al reperimento dei fondi da rimborsare ai cittadini, suggerendo che i contribuenti dovrebbero cedere i crediti ai fornitori o alle aziende associate ai lavori.

Va chiarito che, contrariamente a quanto affermano alcuni imprenditori, i lavori non sono gratuiti e non è possibile lucrarci sopra. I costi delle opere, se giudicati “conformi”, vengono convertiti in crediti d’imposta nei confronti dell’erario. Il cittadino contribuente può utilizzare questo credito direttamente nei successivi periodi d’imposta (cinque anni per il Superbonus 110% e dieci per il bonus facciate), oppure può cederlo a un terzo, come i fornitori o l’impresa che ha effettuato i lavori, attraverso lo “sconto in fattura”.

I Rischi Legati ai Bonus Fiscali

Il Ruolo dell’Agenzia delle Entrate

Il principale rischio per il contribuente è rappresentato dall’Agenzia delle Entrate. Questa, a seguito di un controllo, potrebbe disconoscere il credito d’imposta ceduto, ritenendo che non sussistano uno o più requisiti necessari per la fruibilità del bonus fiscale. È importante sapere che i tempi per il disconoscimento possono essere piuttosto lunghi; l’Agenzia ha fino al 31 dicembre del quinto anno successivo alla presentazione della dichiarazione per notificare l’accertamento. Se il credito viene utilizzato irregolarmente, il recupero potrà avvenire fino al 31 dicembre dell’ottavo anno.

L’articolo 121 del d.l. 34/2020 stabilisce che, se vengono accertati requisiti mancanti, l’Agenzia procederà al recupero dell’importo corrispondente alla detrazione non spettante, maggiorato di interessi e sanzioni che variano dal 100% al 200%. Inoltre, la circolare n. 24/E/2020 dell’Agenzia specifica che il fornitore che acquisisce il credito in buona fede non perde il diritto di utilizzarlo, che sarà recuperato nei confronti del beneficiario originario.

I Rischi per i Falsi Beneficiari dei Bonus

A livello penale, i comportamenti truffaldini dei beneficiari dei bonus fiscali possono comportare responsabilità per reati come la truffa aggravata ai danni dello Stato (articolo 640 c.2 c.p.) o la truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche (articolo 640 bis c.p.). Fatturare lavori inesistenti o gonfiare i costi per ottenere un maggiore beneficio fiscale può portare a conseguenze penali gravi sia per l’impresa che per i beneficiari.

Se i lavori sono completamente fittizi o i costi illecitamente aumentati, possono emergere illeciti tributari, inclusi quelli per operazioni inesistenti. Inoltre, l’impresa che emette fatture per lavori non realmente effettuati può rispondere di reati di frode fiscale.

Il Ruolo dei Comuni nella Vigilanza sui Bonus Fiscali

Considerando che le norme relative ai bonus fiscali, in particolare al Superbonus, sono tutt’altro che definite, i Comuni possono influenzare significativamente le normative urbanistiche che incidono sul beneficio fiscale. La legge richiede che i Comuni segnalino all’amministrazione finanziaria, entro tre mesi dalla conclusione dei lavori, ogni inosservanza che comporti la decadenza dal beneficio fiscale. Questo significa che i Comuni potrebbero essere i primi a segnalare eventuali difformità.

Responsabilità dei Professionisti Abilitati

I professionisti abilitati che partecipano alla procedura di richiesta dei bonus fiscali non sono esenti da responsabilità. Questi professionisti sono tenuti a redigere attestazioni e certificazioni e a interagire con la pubblica amministrazione per conto del cliente. Il falso ideologico nella redazione di certificati o attestazioni può configurare il reato di falsità ideologica (articolo 481 c.p.), con pene che possono arrivare fino a un anno di reclusione.

Il D.M. 6 agosto 2020 (cd D.M. “Asseverazioni”) richiede che le asseverazioni siano sottoscritte da un tecnico abilitato e, se le attestazioni sono infedeli, gli effetti possono comportare la decadenza dal beneficio. Gli atti infedeli possono comportare responsabilità penali e sanzioni amministrative che variano da 2.000 a 15.000 euro.

Conclusione: La Necessità di Vigilanza

In conclusione, la questione dei bonus fiscali deve essere affrontata con estrema cautela. Se non si rispettano i requisiti, i soggetti coinvolti possono subire sanzioni severe e il recupero dei fondi può diventare complicato. L’Agenzia delle Entrate suggerisce di far assorbire i bonus ai fornitori o alle imprese, e, in caso di costruzione maliziosa del credito, saranno i verificatori a rispondere con le loro assicurazioni obbligatorie.

Per ulteriori informazioni sui bonus fiscali e su come evitare truffe, visita il sito dell’Agenzia delle Entrate.


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